LA DIFESA, QUESTA SCONOSCIUTA, Ignoranza e pressapochismo

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Marco Borri
view post Posted on 3/2/2006, 23:50




http://sportsillustrated.cnn.com/2006/writ...rics/index.html

Il dibattito su Jeter

“Se qualcuno venisse da me a chiedermi, ‘Hai 60 secondi per spiegare il motivo per cui Derek Jeter non sarebbe un buon interbase difensivo’, probabilmente direi qualcosa del tipo, ‘Negli ultimi anni abbiamo fatto enormi passi in avanti nell’analisi difensiva, e quando arriviamo al dunque, scopriamo che Jeter trasforma in out un minor numero di palle battute nella sua area rispetto ad altri interbase, e questo è ciò che conta davvero.
Concordo sul fatto che appaia eccezionale nei giochi che esegue, e che possegga grandi fondamentali tecnici, ma semplicemente non copre tanto campo laterale quanto altri interbase e questo non aiuta gli Yankees, fermo restando che la sua abilità in battuta è sufficiente per controbilanciare la deficienza difensiva e che resta sicuramente un giocatore da Hall of Fame. Ma difensivamente egli è grande nel fare le cose che non servono così tanto e non altrettanto quando dovrebbe fare le cose che invece servirebbero molto.”
(David Cameron, Baseball Analyst)


Come potrete notare a pag. 2 dell’articolo linkato qui sopra, attualmente lo studio analitico della difesa è talmente avanzato che esistono almeno 10 (dieci) diverse misurazioni per valutarla. In almeno 5 di queste 10 Jeter risulta classificato fra il 16° ed il 31° interbase di Major League, ben lontano cioè dal suo attuale status ufficiale di Gold Glove. La più attendibile di queste misurazioni pare essere la UZR (Ultimate Zone Rating) di Mitchel Lichtman, talmente affidabile che Lichtman è stato assunto come analista dai St.Louis Cardinals ed il suo sistema di raccolta e analisi dati secretato.

Sono molto incuriosito da questa questione di analizzare la difesa con metodi ben più sofisticati e attendibili che non siano la classica “fielding percentage” o persino il meno noto “Range Factor”. Anche perché credo, come si evince dalla mia usuale firma ad ogni post, la defense sia una delle tre cose necessarie a vincere le partite (ndr: sono parole di Earl Weaver, magistrale skipper degli Orioles anni 70, non mie).
Mi riprometto di indagare e studiare la cosa in futuro.


Edited by Marco Borri - 3/2/2006, 23:53
 
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Massimo casorati
view post Posted on 4/2/2006, 18:45




Caro Marco, ho il vago sospetto che tu stia parlando di qualche cosa che é semplicemente troppo lontano dal nostro modo di fare baseball, un'altra galassia.
Intanto, stante il numero limitatissimo di partite giocate e la breve durata delle carriere (vuoi perché stranieri che vanno e vengono, vuoi perché gli italiani smettono) le statistiche sono poco attendibili. Un altro motivo e questo credo culturale, é che ho visto molti tecnici valutare sempre grazie al loro occhio infallibile, più che sui dati di fatto.
Vediamo comunque se questa tua domanda avrà risposte attendibili.
 
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roberto sieni
view post Posted on 4/2/2006, 19:16




Il ristretto campione su cui noi possiamo valutare è indubbiamente un limite. Si potrebbe ovviare: giocare di più, far giocare più a lungo gli italiani, diminuire il numero di quelli che vanno e vengono. Ma questo è un altro discorso.
Sul metodo poi si potrebbe scegliere fra darsi un po' da fare per meglio avere un conoscenza della scienza della valutazione oppure - ipotesi minore ma avente una sua dignità anch'essa - stare alle sole cose elementari di una realtà che è allo stesso livello.
L'unica cosa da evitare è di credersi interessanti perché si raccatta isolato da ogni contesto un qualcosa, un nome, un suono, chissà, tipo il Range Factor e lo si butta lì, contenti della scoperta, orgogliosi dell'ultimo colpo.
Si può essere dignitosi anche in abiti dimessi. Nel caso, la cravatta di Armani è da evitare. Fa pacchiano. E basta.

Edited by roberto sieni - 4/2/2006, 19:20
 
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menwolf
view post Posted on 4/2/2006, 19:18




è molto facile innamorarsi della spettacolarità, ma è nella routine che dobbiamo cercare i validi giocatori.
 
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luis focaccia jr
view post Posted on 4/2/2006, 19:48




CITAZIONE (menwolf @ 4/2/2006, 19:18)
è molto facile innamorarsi della spettacolarità, ma è nella routine che dobbiamo cercare i validi giocatori.

infatti per capire se un interbase ha il braccio da interbase con i controcoglioni lo giudicano quando tira la palla alla sua destra quasi sull'erba, e della routine non glie frega niente, perchè la routine è puramente costruita col fungo fungo fungo, partite e tante partite.


stiamo sempre parlando di grandi campioni e se lo collocano in quella posizione, evidentemente avranno i motivi per farlo, ma qualche nemico deve pur averlo pure lui, visto i soldi che si piglia, e poi pure in italia si parla male di del piero e si parla bene di totti.


non è solo questione di spettacolarità, DEREK JETER è unico e guai a toccarlo.


SE PENSIAMO A NOI, CASORATI queste medie sarebbero davvero utili, mi creda, perchè è da anni che qualcuno sostiene che il nostro laferanon ha braccionon batte a sufficienza come dovrebbe essere un interbase, non prende le palle lontane e quando le prende come fa senza il braccio, poi come dice man wolf nella routine è formidabile perchè come ha i santi inparadiso lui, nel mondo non li ha nessuno, se poi penso a schiavetti altra tegola che cade in testa a qualcuno, lui nemmeno la routine ha e nemmeno le altre cose ha, braccio corsa, guanto morbido.

bisognerebbe ingaggiarli noi, questi esperti di statistiche e scoprire che sgnaolin è il migliore secondo le tabelle, perchè prendersela con JETER secondo me hanno veramente sbagliato, o si volglno fare pubblicità, ma stanno cercando di scalare il k2.


pr ragiungere risultati importanti la routine dovrebbe essere una regola, in più ci vogliono i numeri quindi qualche giocata straordinaria, in più oltre alle giocate difensive dovrebbe andare in battuta e sbatterla pure fuori nei momenti importanti, allora si che cambiano le cose, e con le dovute proprozioni anche noi doremmo utilizzare delle statistiche così sofisticate, casorati, avremmo risolto almeno una parte dei nostri problemi e magari capito dove investire nel futuro, su chi, e magari su chi mndare a casa invece di fargli girare il mondo per anni e anni.




Edited by luis focaccia jr - 4/2/2006, 19:53
 
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Marco Borri
view post Posted on 4/2/2006, 21:23




Avete scritto tutti diverse cose interessanti, secondo me.

Prima di tutto, nessuno ha da ridire sulle qualità all-round di Jeter, neppure coloro che hanno scritto quell'articolo. Lui in pratica è già nella Hall of Fame, è un battitore straordinario, ha grandi fondamentali, un braccio cannone, è l'anima carismatica e il cuore pulsante dei New York Yankees, mica di una squadretta qualsiasi, e non per niente lo pagano 20 milioni di dollari l'anno...
Semplicemente, in Major ci sono interbase migliori di lui dal punto di vista puramente difensivo, sono le analisi basate sui dati che lo rivelano senza ombra di dubbio. Non credo sia peccato se trovano un piccolo difettuccio anche al Re di Manhattan, o no ?

Secondariamente, seppure è vero che il numero delle opportunità difensive devono raggiungere un minimo plausibile perchè i dati rilevati siano affidabili, le 50 partite di A1 o le 40 della A2 rappresentano senz'altro un minimo apprezzabile. Inoltre, come fa notare Luis, certe rilevazioni (range, braccio) sono comunque prelevabili anche da un numero di opportunità molto limitato: se un interbase non fa mai un out su ogni rimbalzante che passa 5 metri a destra o sinistra, qualsiasi occhio esperto lo classificherà come mediocre, anche se avesse 1.000 di media difesa.

In terzo luogo, rammentiamoci che stiamo parlando di interbase, non di un difensore qualsiasi. L'interbase è (o dovrebbe essere) il miglior giocatore in campo, il più veloce, quello con il miglior guanto e i migliori istinti, un braccio da 90 miglia, ect.ect... Da lui si pretende qualcosa di più della routine, per chi sa fare solo quella ci sono altri ruoli, ci si aspetta che una sua presa salvi una partita, ed è anche per questo che gli interbase sono profumatamente pagati. Insomma, avere solo un "guanto morbido" non basta a fare di un interno un interbase. Negli ultimi anni (diciamo dall'avvento di Cal Ripken jr.) siamo stati abituati a vedere interbase secondi e terzi in battuta (A-Rod, Jeter, Garciaparra, Tejada), ma nei 100 anni precedenti non è mai stato così: se si esclude forse solo Ernie Banks (che difatti cominciò interbase ma presto fu spostato in prima per non stancarlo, tanto era forte nel box) gli shortstop più leggendari erano sempre tutto-guanto-niente-mazza; il manager se ne fregava se il suo interbase aveva una media battuta attorno a .220, era sufficiente che gli vincesse le partite in difesa. Negli ultimi decenni, con la crescente enfatizzazione che è stata data alla potenza in battuta, abbiamo assistito all'affermazione di super atleti talentuosi come Jeter (e Brandon Wood degli Angels - 58 HR quest'anno nelle Minors - sarà forse il prossimo), ma ancora oggi in molte squadre di MLB l'interbase è essenzialmente solo un grande difensore.

Detto tutto questo, piacerebbe anche a me, come ancora dice Luis, che i nostri interbase - giovani e maturi - venissero valutati con metri di giudizio un tantino diversi dall'ovvietà. Per cui, uno come Sgnaolin ad esempio, potrebbe anche battere .200 se di contro è capace di salvare la partita con un out impossibile. Sfortunatamente è innegabile che il range factor qui da noi sia un concetto poco popolare, anche a livello di tecnici in possesso di 6 patentini e con il fungo sempre pronto nel baule della macchina. Voglio dire che il Baseball è qualcosa di meglio e più raffinato.

Edited by Marco Borri - 5/2/2006, 10:58
 
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menwolf
view post Posted on 5/2/2006, 09:56




Gli out impossibili per un giocatre se ne contano tre a quattro (sono stato buono) a campionato.
E' pur vero che se in qualsaiasi categoria batti a 333, un posto in squadra lo trovi ovunque ed in qualsiasi ruolo anche in MLB.
 
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Marco Borri
view post Posted on 5/2/2006, 10:56




CITAZIONE (menwolf @ 5/2/2006, 09:56)
Gli out impossibili per un giocatre se ne contano tre a quattro (sono stato buono) a campionato.
E' pur vero che se in qualsaiasi categoria batti a 333, un posto in squadra lo trovi ovunque ed in qualsiasi ruolo anche in MLB.

Beh, dipende molto dalle gambe dell'interbase. Spesso un out è impossibile per tutti gli altri 24 giocatori del roster, pubblico compreso, eccetto per lo shortstop che invece esegue l'eliminazione. Ozzie Smith di out impossibili ne faceva un paio a partita. L'impossibilità è concetto molto aleatorio..
Se poi batti, come dici tu, ben sopra i .300 è davvero probabile che un posto nel lineup lo trovi, ma per giocare nella posizione 6 questo da solo non basta.

Edited by Marco Borri - 5/2/2006, 11:02
 
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mgdb
view post Posted on 5/2/2006, 10:58




non so sinceramente Jeter è da tanto che si sente dire che non sia un fenomeno incredibile all'interbase. Garciaparra per esempio secondo me è molto più completo.
Però jeter rimane sempre un grande giocatore, non ci sono dubbi. Ha un grande potenziale in battuta ed è ottimo come difensore, anche se non è il migliore in assoluto. Il fatto che si dica che jeter sia il miglior interbase al mondo è dovuto secondo me a un operazione di marketing degli yenkees. Ricordate cabrera? Un piccoletto, niente potenza in battuta, ma grandissimo difensore. Non a caso i red sox l'hanno licenziato. Comunque è vero quello che avete scritto sopra, che i venti stanno cambiando, perchè l'interbase è sempre più un ruolo in cui si richiede anche di saper battere molti HR, non è più come prima che l'interbase ha solo buon guanto e buon braccio. Però permettetemi di dire una cosa, in italia siamo ancora lontani dal fare un discorso di questo genere. Ad esempio sgnaolin è noto per essere un ottimo difensore ma ha ancora qualche problema in battuta. Tuttavia è il miglior interbase di scuola italiana attualmente attivo. Gli interbase oriundi che vengono da noi è tutta gente da doppio A che qui batte oltre i 350. Quindi dire che gli interbase devono battere forte perchè qui battono 350 è distorsione perchè in un livello più alto magari sarebbero ancora buoni in difesa ma la loro media battuta calerebbe di molto.
 
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Marco Borri
view post Posted on 5/2/2006, 11:11




CITAZIONE (mgdb @ 5/2/2006, 10:58)
Però permettetemi di dire una cosa, in italia siamo ancora lontani dal fare un discorso di questo genere. Ad esempio sgnaolin è noto per essere un ottimo difensore ma ha ancora qualche problema in battuta. Tuttavia è il miglior interbase di scuola italiana attualmente attivo. Gli interbase oriundi che vengono da noi è tutta gente da doppio A che qui batte oltre i 350. Quindi dire che gli interbase devono battere forte perchè qui battono 350 è distorsione perchè in un livello più alto magari sarebbero ancora buoni in difesa ma la loro media battuta calerebbe di molto.

Io ho detto altra cosa, e cioè che sempre più anche agli interbase è richiesto di essere produttivi in battuta. E il sistema - inteso come sistema mondiale, non già italiano, che noi non sappiamo neppure cos'è un sistema - si ingegna di produrre sempre più super atleti in quella posizione.
Ma non è una legge fissa, ci sono molti casi in cui trovi shortstop titolari in MLB pur non essendo battitori eccelsi. Qui sta in nocciolo che a me piace rilevare: ottimo in difesa/scarso in battuta puoi ancora giocare shortstop, forte in battuta/scarso in difesa di sicuro shortstop non giochi.
 
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roger_mm8
view post Posted on 5/2/2006, 13:10




Premetto che secondo me la produttività in battuta è chiesta di norma a tutti i componenti del line-up.
Apparte questo, se vogliamo valutare un interbase, valutiamolo con le statistiche difensive, fielding pct, uzr, range factor ,etc etc... Solo così capiremo se è o non è un valido interbase.
Se poi parliamo di scegliere quale interbase schierare tra due candidati, uno dei quali garantisce una difesa impenetrabile ma scarseggia in attacco e uno che, seppur non impeccabile in difesa, gode di una buona mazza.

Qua sorge il problema di valutare un interbase considerando anche la sua produttività in battuta, ma se parliamo esclusivamente di abilità difensiva limitiamoci alle sue statistiche col guanto.
Dimostrazione ne è il fatto che per esempio durante tutte le World Series 2005 Phil Garner si ostinava a schierare Adam Everett che non batteva una valida manco a pagarlo, tenendo in panchina Jose Vizcaino cha almeno gli ha portato a casa i due punti del pareggio al 9° inning di gara 2.

Agli interbase è chiesta una solidissima difesa, poi se c'è la mazza potente meglio ancora.
 
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Marco Borri
view post Posted on 5/2/2006, 13:50




CITAZIONE (roger_mm8 @ 5/2/2006, 13:10)

Apparte questo, se vogliamo valutare un interbase, valutiamolo con le statistiche difensive, fielding pct, uzr, range factor ,etc etc... Solo così capiremo se è o non è un valido interbase.

Appunto, il giornalista di SI di cui ho messo il link sopra, nel valutare Jeter non ha espresso solo opinioni personali, ma ha presentato una tabella in cui ci sono non una, bensì 10 rilevazioni elaborate con sistemi diversi. I giornalisti americani, fra i tanti difetti che senz'altro avranno, quando esprimono un giudizio portano sempre dei dati a riscontro.

P.S. oh, intendiamoci amici, stiamo parlando in linea di scienza, inutile rammentare che uno come Jeter qui da noi giocherebbe interbase fumandosi una sigaretta...

Edited by Marco Borri - 5/2/2006, 13:53
 
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roberto sieni
view post Posted on 5/2/2006, 14:11




Una buona notizia: anche da noi si potrebbe parlare secondo il linguaggio di SI. C’è chi lo fa.
Il sito di un semplice appassionato, in questo, è una miniera d’oro. Qui si può trovare dalla cultura del gioco e la sua storia alle analisi con criteri numerici complessi.
Si tratta di
http://members.xoom.virgilio.it/profpepper/
Da questo estraggo l’articolo sulla valutazione dell’esterno destro (l’esterno destro, pensate!) che riporto qui sotto, ivi compreso le tabelle:

In questa occasione ci addentreremo in uno degli aspetti (pochi) del baseball in cui l’analisi statistica deve compiere ancora molti passi, ovvero la valutazione della difesa.

In particolare cercheremo di individuare il giocatore dotato del braccio migliore tra gli esterni destri (in genere è quella la zona del campo in cui si cerca di avere un “cannone”).

Delle tradizionali statistiche difensive, solo le assistenze hanno qualcosa a che fare con il talento che andiamo a esplorare; purtroppo esse ci nascondono il quadro reale: un right fielder può avere molti assist perché dotato di tiro potente e accurato, ma anche perché viene spesso “sfidato” per una reputazione di braccio scarso; analogamente, se un novello Roberto Clemente si accingesse a caricare la propria arma, vedremmo senz’altro ampi segni di fermarsi da parte del coach di terza (e di conseguenza poche possibilità per l’esterno di incrementare le proprie statistiche).

Nelle prossime righe sarà illustrato un metodo che tiene conto sia delle assistenze, sia delle basi extra guadagnate dai corridori, sia dell’ “effetto intimidazione” precedentemente ipotizzato.

Il nostro studio sarà limitato alla seguente situazione: uomo in prima e singolo battuto sull’esterno destro; prima di incominciare con i numeri illustrerò le ragionidella scelta e i limiti che essa inevitabilmente comporta.

I pro

Gli stadi MLB hanno configurazioni molto dissimili, le recinzioni di destra sono a 302 piedi da casa base a Boston e a 355 a Milwaukee, pertanto un’eliminazione a casa base, tirando con le spalle al muro, richiede, a seconda del ballpark, abilità diverse.

Selezionando solo i singoli dovremmo, in linea di massima, aver creato una serie di opportunità uguale per tutti.

L’altro vincolo imposto, solo un uomo in prima, vuole eliminare le situazioni in cui un corridore non si arrischia a guadagnare una base extra solo perché essa occupata da un compagno lento che non è stato mandato a casa.

Infine, la “skill” che andremo a valutare sarà un eventuale tiro 9-5, ovvero la più lunga assistenza prevista dal gioco del baseball.

I limiti

Ci perdiamo, ovviamente, una marea di altre possibilità, dalla volata di sacrificio al doppio “stretchabile” in un triplo.

Alla fine di questo articolo, potremmo “solo” dire chi è stato, nel 2005, il miglior esterno destro a difendere i singoli con un uomo in prima: verosimilmente premieremo qualcuno dotato sì di un buon braccio, ma anche di buon posizionamento e “baseball sense”; qualcuno che forse non vincerebbe una gara di gittata, ma probabilmente sarebbe il miglior granatiere del lotto.

Basta chiacchiere

La tabella sotto, in queste pagine, l’avete già vista più volte (a cominciare da qui): partendo dalle varie (24) combinazioni di out e uomini in base, sono indicati i punti che mediamente vengono segnati prima del termine dell’inning; le caselle evidenziate sono le uniche che saranno utili per la nostra indagine.
 
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In quest’altra tabella troviamo il comportamento dei rightfielders MLB nel loro complesso.

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Tab.2 - Che cosa è successo in MLB nel 2005 in seguito a un singolo con uomo in prima. (x = base occupata, - = base libera; es: 0x-x  = 0 out, uomini in prima e terza).

Nella prima colonna abbiamo la situazione di out e uomini in base prima che venga battuto il singolo; nella terza quella al termine dell’azione; le colonne 2 e 4 riportano i rispettivi punti attesi entro la fine dell’inning, presi dalla tabella precedente; la quinta è la differenza di seconda e quarta, ovvero il valore, in termini di punti prevenuti o concessi, dell’azione; infine abbiamo la frequenza di ciascuna azione in MLB nel 2005 in valori assoluti e in percentuale.

Ad esempio, con un uomo in prima e un out, mediamente si segnano 0,51 punti entro la fine dell’inning; se, in seguito a un singolo del battitore, il corridore in prima viene eliminato tentando di guadagnare la terza, la squadra che attacca si trova con un uomo in prima e due out, ovvero con un’aspettativa di punti pari a 0,23.

Il valore dell’azione, in termini di punti, è di -0,28: quattro azioni del genere e l’esterno destro ha risparmiato alla propria squadra un punto subito.

Di queste giocate, in MLB nel 2005, se ne sono viste 16, che rappresentano l’1,4% dei singoli battuti con un uomo in prima e uno fuori.

Prendiamo uno dei più decantati degli esterni destri attuali, il figlio del Sol Levante Ichiro Suzuki.

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Tab.3 - Calcolo dei punti guadagnati su Ichiro rispetto a un RF medio - la spiegazione dettagliata è nelle righe seguenti - Dalla tabella sono state escluse alcune situazioni rare (tipo l'uomo in prima che segna sul singolo): esse sono però state utilizzate per arrivare al valore finale di -0,42.

Nella prima colonna abbiamo la situazione di partenza; in quella accanto il numero di singoli battuti sul giapponese in quel tipo di situazione; quindi abbiamo i possibili scenari al termine dell’azione, il numero di volte che si sono verificati per Ichiro, e i relativi guadagni in termini di punti, come da tabella precedente; la sesta colonna ricalca esattamente l’ultima della tabella precedente e, moltiplicata per la seconda, ci indica cosa avrebbe fatto l’esterno destro medio al posto di quello dei Mariners (7^); le ultime due mostrano il saldo dei punti per le varie situazioni di Suzuki e dell’esterno medio (si ottengono moltiplicando, per la quinta colonna, rispettivamente la quarta e la settima).

La casella in basso e all’estrema destra è la differenza tra il saldo complessivo del giapponese e dell’esterno destro medio: nello specifico contesto che stiamo analizzando, il braccio di Ichiro ha risparmiato ai suoi lanciatori 0,42 punti rispetto a quanto avrebbe fatto un rightfielder medio.

I top-5 per il 2005 sono riportati sotto.

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Tab.4 - I migliori cinque Right Fielder del 2005 nella situazione analizzata.

Francoeur, sensazionale rookie dei Braves è nono con -0,99 alle spalle di Vladimir Guerriero; i peggiori sono Bobby Abreu e Jeromy Burnitz, entrambi oltre quota +2.

Ricordiamo che con la presente analisi non abbiamo scrutinato il braccio dei campioni in tutte le situazioni: ci siamo concentrati solo su una situazione “di routine”, escludendo una vasta casistica, tra cui le azioni più estreme, che entrano dritte negli highlights e ci creano un’idea, spesso non oggettiva, del valore di un atleta.

Di Clemente dicevano che poteva raccogliere una palla in Pennsylvania ed eliminare un corridore a New York; alcuni sostenevano che però eccedeva nel voler mettere in mostra la sua eccezionale catapulta, consentendo talvolta ai corridori avversari di guadagnare una base extra sul suo tiro.

Ripetendo il nostro studio sulla stagione 1967 (scelta più o meno a caso), troviamo l’asso portoricano dei Pirates davanti a tutti: questo risultato può essere una parziale confutazione del capo d’accusa; inoltre, premiando colui che è forse ritenuto il miglior braccio della storia, conforta un po’ sulla sensatezza del nostro metodo d’analisi.


Ora, una brutta notizia: il sito in questione mai è stato neppure, non dico premiato ad una festa delle notti varie, ma né il sito federale che altri di informazione si sono mai degnati di segnalarlo.
Evidentemente l’informazione è quella di QS, che ci viene puntualmente segnalato delle sue uscite, affinché si possa correre a comprare per leggere le interviste e - oggi non perdetelo - il mercato.
Dall’informazione per largo raggio agli specifici tecnici, poi, il dibattito sulle statistiche è criptato in un luogo per pochi eletti, tipo il forum del Cnc, cui non è dato di accedere se non dopo procedura complessa.
E, dove non criptato e accessibile, manda in onda la discussione al link qui sotto:
http://www.forumfree.net/?t=6402111&view=g...stpost#lastpost

Edited by roberto sieni - 5/2/2006, 22:19
 
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mgdb
view post Posted on 5/2/2006, 18:48




quindi è un sito italiano?
Beh, mi sembra una cosa di alto livello, no?
in italia il miglior braccio da esterno destro dicono sia di Almonte, ma tra gli italiani quello che ricordo di più è Frezza che tirava dei siluri. Peccato abbia smesso così giovane..
 
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Marco Borri
view post Posted on 5/2/2006, 19:56




CITAZIONE (mgdb @ 5/2/2006, 18:48)
... ma tra gli italiani quello che ricordo di più è Frezza che tirava dei siluri. Peccato abbia smesso così giovane..

Il Frezza che sbatteva la palla fuori dallo stadio di Cienfuegos.
Chissà perchè avrà smesso e se ci sarà stato qualcuno che si è dato il disturbo di provare a fargli cambiare idea.
 
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58 replies since 3/2/2006, 23:50   1088 views
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