Rullo di tamburi...

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roberto sieni
view post Posted on 25/5/2008, 21:38 by: roberto sieni




Letto della tua nuova gita in MLB. Ogni invidia, ovviamente.

Ho letto tutto l'articolo. E come sempre mi prende uno strano senso a pensare che anche noi possiamo, evidentemente, capire il baseball, che non ci è negato per DNA, ma che - invece - si continua con chi ci racconta il calciball. Come - del pari dei giocatori - che se in MLB trovano interesse, i nostri (appunto non siamo geneticamente negati), da noi, no. Meglio Barbabubu, Nunez, Shkerot, Afganistanon e chi più ce ne ha più ce ne metta.

C'è stato un ma, uno spigolo, che mi ha preso, nel leggere, però. Leggo dell'importante collaborazione di René.
Per carità, e niente di personale, anzi, facciamo finta che si parli x, ma sul tema, come abbiamo esecrato Communicator, Caldarelli, Giorgio Gandolfi, trent'anni e passa etc etc che la lista sarebbe lunga, mi permetto, altrettanto, di eccepire.

Esistono due limiti, l'iniziale e il finale di una cultura. Uno, l'iniziale, è pre-alfabetico, semi-bestiale, incapace di essere oltre "Io Tarzan tu Jane". L'altro, il finale, è l'iperalfabetismo, che non permette più tempo alla valutazione, diventa macchina, si svuota di corpo e sangue, è il "latinorum" di un tempo, l'erudizione invece della cultura, la lettera invece dello spirito della norma o dell'assunto, l'irresponsabilità, infine - la norma dice "non dire falsa testimonianza", vado a visitare un moribondo e alla domanda «come mi trovi?», gli dico «uno schifo» (per approfondimenti, l'opera di Abelardo di Nantes) - il nozionismo - si diceva noi sessantottini - e il passare all'esame per la precisione delle date di nascita degli autori su cui interrogati.

Credo che quanto portato da René attraverso il suo (e i suoi) blog sia dannoso quanto ciò che è proposto dai nostri precolombiani. Numeri e dati, parossimo della statistica che, alla fine, nulla ti lascia. Né nulla lascia all'esercitante che - bruciatosi il cervello su questi dati, tanto è profondo, lui - quando va ad intervistare Fraccari e Schiroli non ha più un grammo di cerebro per capire quanto gli dicono e lì fare analisi (nemmeno sabermetrica) di quanto gli dicono e solo sa essere magnetofono.

Ma non è nemmeno questo il punto, quanto è - il problema - nel problema generale. Si muore d'ignoranza ma anche di prolissità della regola. La saggezza, qualcuno dice, è nel mezzo.
Con Deleuze, mi permetto dire, ancor di più, contro la "paciosita" della saggezza come mediana senza infamia e senza lode, che invece nel mezzo c'è addirittura l'eccesso: un corpo in movimento raggiunge la massima velocità al mezzo, lì ha l'eccesso, che prima aveva il limite della partenza e dopo il limite della frenata all'arrivo. Alla partenza e all'arrivo siamo a zero. L'eccesso è nel mezzo. La velocità massima è nel mezzo. Sia il calciball di Communicator che il matematismo di René sono i due zeri della partenza e dell'arrivo. Di un corpo che, invece, senza avere nello spazio questi due momenti, sarebbe altrimenti vivo. Al suo massimo grado. All'eccesso, perfino.

Evviva la vita. Che la morte è sia per vizio che ti ammazza che per perbenismo che non ti fa vivere. Per l'alcol e per la mancanza di alcol.

Edited by roberto sieni - 25/5/2008, 23:44
 
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