LIBRI SUL BASEBALL, Parliamo un po' di cosa si può leggere

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---Christian---
view post Posted on 19/12/2005, 13:32




Come richiesto, apro una discussione sui libri inerenti al baseball. Dall'insegnamento agli aneddoti, scrivete cosa avete letto.

Io, su consiglio di Roberto, ho comprato su Amazon.com "Coaching Baseball Successfully" di Andy Lopez. Sono ancora all'inizio, ma mi sembra proprio molto valido. Parla della sua esperienza come allenatore di college, trattando sia la parte tecnica e tattica, sia quella psicologica e umana nei rapporti con staff e giocatori. Molto bello.
 
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Marco Borri
view post Posted on 19/12/2005, 13:58




Ottimo il mitico Andy Lopez di Arizona University.

Un mio consiglio,

"The Mental Game of Baseball" di H.A. Dorfman e Karl Kuehl

Cos'è questo libro ? Bastino le parole di introduzione del pitcher Al Leiter:

"Io, come molti altri miei colleghi, ci riferiamo a The Mental Game of Baseball come alla 'Bibbia del Baseball'. Scoprii questo libro ad un punto della mia carriera quando avevo cominciato a realizzare che la differenza fra mediocrità e grandezza era governata da quello che sta in mezzo agli orecchi".

Edited by Marco Borri - 19/12/2005, 14:00
 
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toki#5
view post Posted on 19/12/2005, 15:43




Due libri che ho consigliato a tanti:

http://www.amazon.com/gp/product/068811273...1?encoding=UTF8


http://www.amazon.com/gp/product/081098177...1?encoding=UTF8


Ridete pure, ma piango dall'emozione tutte le volte che li apro.
 
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Marco Borri
view post Posted on 19/12/2005, 16:27




Non c'è niente da ridere in quello che dici. Solo gli sciocchini potrebbero ridere quando qualcuno apre un libro.
 
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Lorenzo1983
view post Posted on 19/12/2005, 17:59




Anche se non è un libro che parla di baseball in senso tecnico, sto cercando da tanto tempo un libro di Philip Roth: il grande romanzo americano, che inizialmente edito da Editori Riuniti fu poi messo fuori catalogo ed è pressochè introvabile. Se qualcuno di voi ne sapesse di più gliene sarei molto grato perchè ci terrei molto a leggerlo!
Ne apparse una recensione su baseball.it e già a quei tempi ne ero a conoscenza, ma nessuno ha saputo aiutarmi. Spero che ora che Einaudi ha comprato i diritti di Roth, stampino anche questo libro che pare sia molto interessante nonchè divertente e inerente tutto al baseball.
 
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roberto sieni
view post Posted on 20/12/2005, 14:58




Sui libri di tecnica ammetto di essere rimasto un po’ indietro. Non praticando si prende poi il vizio di disinteressarsi, che è male, perchè leggere di baseball già varrebbe il prezzo.

Qualche anno fa mi sono letto la collezione di libri di Delmonico (quello attualmente scoperto dai nostri capoccioni).

Defensive Baseball
Hit and Run Baseball
Baseball Defensive Drills
Offensive Baseball Drills


Libri molto “semplici”, essenziali, precisi che partono dall’inizio senza dare per scontato nulla, e dove il tutto è ben strutturato e costantemente spiegato del perché. Fondamentale la fascia d’età dell’atleta considerato, un giocatore giovane ma già evoluto, esattamente nello snodo fondamentale della carriera formativa, quello che occorrerebbe a noi nella fascia invece vuota, sia tecnicamente che organizzativamente.

Sempre sul tecnico raccomanderei poi i tre classici della battuta:
Charley Lau
The Art of Hitting .300
Ted Williams
Science of hitting
e Rod Carew.
Rod Carew's Art and Science of Hitting

Sono pietre miliari, imprescindibili.

Per la preparazione atletica, fra quanto in commercio, credo valga ancora
P. Murphy - J. Forney
Complete Conditioning for baseball

Un testo super tecnico, dove sarebbe necessario anche masticare un po’ di fisica è:
Robert K. Adair
The Physics of Baseball
Di questo libro prendo a prestito la recensione dell’amico Max:
Adair aveva iniziato nel 1987, su richiesta dell’allora Commissioner Bart Giamatti, ad annotare appunti di ciò che accade sul diamante. Quando il boss del baseball lesse i manoscritti che descrivevano la fisica che governa uno swing, una rimbalzante, o una perfida knukleball, persuase il Ph.D. a pubblicare in un libro i suoi lavori (o forse passatempi).
Gli amici della fisica leggeranno di come - e quanto - una palla curvi; di come sarebbe impossibile battere una knukleball se i lanciatori ne avessero sufficiente controllo; impareranno che un centesimo di secondo di anticipo nello swing manda in foul una battuta altrimenti diretta perfettamente al centro; che il mitico fuoricampo di Mantle al Griffith Stadium probabilmente ha volato per 506 piedi (contro i 565 sempre riportati).
Altri punti assolutamente interessanti del libro di Adair: il grafico che mostra i momenti in cui il battitore inizia a vedere la palla, elabora la risposta (ovvero l’eventuale swing) e inizia la propria azione; la tabella che mostra come una battuta sia influenzata da variabili quali altitudine, pressione, vento, umidità, velocità del lancio e composizione della mazza (sì, l’alluminio ovviamente aiuta; l’anima di sughero decisamente no!); e ancora, la migliore traiettoria di corsa per raggiungere una volata; la differenza (minima) di velocità tra i migliori sprinter al mondo e i centerfielders più rapidi; e una interessante spiegazione di come gli stili di Rod Carew e Reggie Jackson abbiano significato media battuta elevata per uno e potenza pura per l’altro.


In quanto a storia del baseball, la possibilità è sconfinata.
Scelgo l’autobiografia di Hank Aaron
I Had a Hammer : The Hank Aaron Story
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e la biografia
Jackie Robinson: An Intimate Portrait
scritta da Rachel Robinson
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E soprattutto vi rimando ancora all’amico Max.
Andate su

members.xoom.virgilio.it/profpepper/

e poi cliccate alla rubrica “Lingua & Letteratura”.

Edited by roberto sieni - 20/12/2005, 14:59
 
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roger_mm8
view post Posted on 20/12/2005, 15:14




La domanda vi sembrerà sicuramente banale, ma io d'altra parte non ho mai avuto tra le mani uno di questi libri: sono in inglese????
Cioè chi vuole leggerlo se lo deve tradurre? Non c'è niente pubblicato in italiano?
 
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roberto sieni
view post Posted on 20/12/2005, 15:17




No, in italiano non c'è niente.
 
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birillo69
view post Posted on 20/12/2005, 17:29





Vi suggerisco "THE BASEBALL BIBLE" lo potete trovare su Amazon
per la battuta oltre a quelli citati da Roberto,ottimi sono quelli:
Schmidt
The Lousville slugger
di Dusty Baker
di Tony Gwyn etc
per la preparazione,Roberto, è più aggiornato il testo dell'ABCA di Coleman.
e per i fondamentali oltre a Delmonico(Roberto non sei il solo ad averlo scoperto 10 anni fa)
è un buon testo anche quello sempre dell'ABCA "Baseball Skill & Drills".
Unica cosa dovete conoscere la lingua inglese.... ed anche bene
 
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roberto sieni
view post Posted on 20/12/2005, 18:02




Di sicuro Birillo, non son l'unico ad avere scoperto Delmonico anni fa.
Se n'è già parlato e si è già detto di chi e chi doveva scoprirlo, anche fosse stato solo 4 anni fa o meno ancora, quand'era ancora citato come Del Monaco che magari ci cantava anche una bella aria d'opera (al momento siamo a Del Monico).

Sull'inglese un modesto consiglio, ragazzi. Diceva un illustre cattedratico: "se volete studiare la fisica, studiate molto l'inglese e un po' di fisica". Idem, per il baseball, direi.

Edited by roberto sieni - 20/12/2005, 18:03
 
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roberto sieni
view post Posted on 3/1/2006, 16:47




Dall'impagabile sito dell'amico Max, una bella pagina di storia.

LA STRADA PER LA CLUBHOUSE

“Un arbitro non espelle un giocatore o un manager, essi si espellono da soli. Essi sanno esattamente cosa possono dire e a chi lo possono dire. Quindi quando qualcuno viene buttato fuori, o ha completamente perso il controllo o intendeva essere cacciato”. - Eric Gregg, arbitro.

Esistono mille modi per guadagnarsi una doccia anticipata, ma in genere si tratta sempre di contestazioni troppo animate su una chiamata controversa, o scelte improprie di vocaboli nei confronti degli uomini in blu. Nella storia della Major League Baseball ci sono però innumerevoli espulsioni caratterizzate da almeno un tocco di originalità.

C’è chi ha ricevuto il “pollice” per essersi finto morto, chi perché uscito dal dugout con un ombrello, chi è stato espulso due volte in un incontro, chi prima che la partita iniziasse, chi per averlo espressamente richiesto; è successo di vedere giocatori cacciati dopo essere stati chiamati salvi, o dopo aver ricevuto una base intenzionale e persino mentre stavano pregando.

Il manager Earl Weaver, ottimo timoniere degli Orioles negli anni ’70, dedica un capitolo del suo “Weaver on Strategy” agli arbitri.

Inizia così: “Sono stato espulso da incontri a Fitzgerald, Georgia e Boston, Massachussets. Sono stato cacciato da una partita di esibizione a Fort Myers, Florida, da una gara di Instructional League a Scottsdale, Arizona e da un incontro di World Series a New York. Sono persino stato cacciato una volta quando gli Orioles giocarono un match di esibizione in Giappone”.

Seguono tabelle con espulsioni suddivise per stagione (in tutta la carriera saranno 99!) e per arbitro.

Il suo nemico peggiore, che lo ha fatto accomodare fuori per ben 7 volte, è stato Ron Luciano: “Il fatto che io sia arrivato nelle Majors così presto dopo di lui fu qualcosa come il cane che si mangia la tua torta di compleanno prima che tu abbia spento le candeline”.

In una delle sue 4 uscite del ’72, Weaver si avvicinò all’arbitro per contestare una chiamata riguardante una regola raramente utilizzata. “Conosco le regole bene quanto voi. Ho un libro nella clubhouse per provarlo”, sbottò alludendo evidentemente al regolamento. “Ho il libro qui con me ora. Te lo mostro” replicò l’arbitro; il commento finale, che costò a Weaver il resto della partita, fu: “Non va bene, perché io non so leggere il Braille!”.

Se la messa in dubbio della vista arbitrale non vi pare una causa di espulsione degna di menzione, vi interesserà sapere di come Frank Frisch e Danny McFayden siano usciti per avere fatto questioni sull’udito dei direttori di gara.

Il primo, manager dei Cardinals, uscì dal dugout per disputare una decisione ed esordì con “Tu, brutto testone…”. “Come mi hai chiamato?”, domandò l’arbitro evidentemente alterato; le ultime parole di Frisch, per quell’incontro furono: “Allora non solo sei cieco, sei anche sordo!”.

McFayden, invece, lanciando per i Pirates nel 1940, riuscì nell’impresa di farsi mandare fuori per due volte nello stesso incontro,ad opera di “The Old Arbitrator”, al secolo Bill Klem.

Andò così. Sul conto pieno Klem dichiarò ball un lancio che, secondo McFayden, aveva dipinto il filo esterno; il pitcher, adirato, si levò gli occhiali e li porse all’altro, gridando a squarciagola: “Ecco, prendili! Ti servono più che a me!”; e qui Klem sanzionò l’espulsione una prima volta.

A cercare di salvare la situazione, uscì dal dugout il manager di Pittsburgh, che altri non era se non Frank Frisch.

“Bill, ti prego dammi una mano. Sono in una situazione difficile, non ho lanciatori; Danny stava scherzando, lascialo in partita, era solo eccitato. Non puoi mandarlo fuori solo perché si è tolto gli occhiali. Guarda, li sta pulendo. E’ per quello che se li è tolti. Per favore Bill, abbi cuore!”.

“Non è la gag degli occhiali; me la faceva John McGraw 30 anni fa […] è come si è comportato nei miei confronti. Ha urlato così forte che chiunque sugli spartilo ha sentito. […] Avrebbe potuto causare una rivolta tra il pubblico”.

McFayden, da lontano, rese vano il tentativo del suo manager di salvarlo, e si riguadagnò l’espulsione proferendo: “Non ho urlato per incitare la folla. L’unica ragione per cui ho parlato così forte è perché temevo che le tue orecchie fossero messe male quanto i tuoi occhi!”.

Già che abbiamo chiamato in causa la coppia Frisch-Klem, ci sono altri simpatici duelli da ricordare.

Klem era solito tracciare una linea col piede durante i conciliaboli, avvertendo chi protestava a “non attraversare il Rio Grande”, pena ovviamente l’espulsione ; Frisch che conosceva la scena, durante una contestazione, gira 90° attorno all’arbitro, che provvede a tracciare un nuovo confine; così per tre volte, finchè Klem si trova all’interno del quadrato da lui stesso disegnato.

“Guarda cosa hai fatto; Hey, uomo saggio, come farai a uscire di lì?”.

“Non lo scoprirai mai, perché tu te ne vai fuori di qui!”.

Un’altra volta, nel bel mezzo di un’accesa discussione, Frisch si accascia al suolo privo di sensi e subito accorrono i giocatori e si cerca di reperire un medico; ma Klem, osservato bene il “malato”, dichiara: “Frisch, vivo o morto, sei espulso!”.

Frank Frisch fu cacciato anche da Jocko Conlan al quale cercò di far capire che l’incontro doveva essere sospeso uscendo dal dugout con un ombrello.

Klem, dal canto suo, a un battitore che per rabbia scagliò la mazza in aria, comunicò: “Giovanotto, se quella mazza torna giù sei espulso!”.

Questo giocatore, di cui la storia non ci ha tramandato l’identità, non riuscì a sfuggire alle leggi della fisica, venendo condannato, in particolare, dalla forza di gravità.

Ray Murray, invece si accomodò nelle docce, per aver invocato una forza superiore. Tra il catcher degli Orioles (correva il ’54) e l’arbitro Ed Hurley non correva da tempo buon sangue; all’ennesima chiamata non condivisa, Murray, tolte maschera e pettorina, si inginocchiò sul piatto e, con le braccia aperte e rivolte al cielo (era un cristiano-evangelista praticante), invocò l’intervento divino: “O Signore, aiuta questo povero F.d.P. Io ho due occhi buoni. Dai a lui uno dei miei!”. Il manager Jimmy Dikes, accorso nel vano tentativo di salvare la situazione, all’ordine dell’arbitro di togliere dal campo il giocatore, si levò il cappello sussurrando: “No signore, non finchè l’uomo sta pregando!”.

Se un uomo di fede può essere espulso, non può salvarsi un gentlemen come Tony Gwynn, specie se è lui stesso a chiedere la cacciata. Avvenne il 17 aprile 1988: l’esterno di San Diego non gradì uno strike chiamato ai suoi danni e, al termine delle proteste, sentenziò: “Non è uno strike e, se la cosa non ti piace, puoi buttarmi fuori dalla partita!”. L’arbitro Joe West, che in seguito dichiarò di non aver mai ricevuto una simile richiesta da un giocatore, invitò Gwynn a lasciare il campo.

Anche Mark Belanger è sempre stato considerato un giocatore di buone maniere, così i giornalisti vollero sapere i sentimenti di Ron Luciano, l’arbitro che ne decretò l’unica espulsione in carriera: “E’ stato come cacciare Bambi dalla foresta!”.

Se Gwynn ha richiesto la propria espulsione, trent’anni prima Granny Hamner fu mandato negli spogliatoi in seguito ad una discussione insorta dopo che il giocatore era stato dichiarato salvo.

In un arrivo stretto in prima, Joe Torre fu costretto a staccare il piede dalla base e tentare l’out per toccata; Hamner, passando sul cuscino, gridò: “No! No!, intendendo che questa non era avvenuta.

L’arbitro di prima, Ken Burkhart, concordò con il corridore ma, alludendo a precedenti diverbi con i suoi colleghi da parte dell’interbase dei Phillies, aggiunse: “Ci penso io a fare l’arbitro. Infatti tu hai arbitrato fin troppo!”. La discussione si accese gradualmente finchè Burkhart avvertì: “Un’altra parola e sei fuori!”; Hamner, sarcasticamente, rispose: “Un’altra parola”, e abbandonò il campo.

Anche Francona (il manager che ha cancellato The Curse) fu cacciato da un incontro su una discussione insorta per screzi precedenti: la sua espulsione, per mano di Ken Kaiser avvenne mentre Terry riceveva una base intenzionale. Il manager di Milwaukee Andy Etchebarren, udite le parole del suo giocatore, corse in campo per cercare di calmarlo. “Attento, attento. Non vorrai essere mandato fuori!”. “Ma mi ha già mandato fuori!”. “Oh, beh, in tal caso vai avanti e finisci quello che gli stavi urlando!”.

In un resoconto di sfide con gli arbitri non potrebbe mancare Casey Stengel, che da giocatore doveva essere scortato fuori dal campo dalla polizia e da manager andava a visitare i lanciatori munito di torcia elettrica al fine di sollecitare una sospensione per oscurità.

Nel 1940, quando guidava i Boston Braves, si trovò di fronte Klem che, stanco delle prolungate lamentele del loquace manager, estrasse di tasca un orologio, avvisando che aveva trenta secondi di tempo per tornarsene nel dugout. Stengel non tornò nel dugout quel giorno, perché non poté trattenersi dal dire: “Hey Bill, sei pazzo a mostrare quell’orologio davanti a questa folla. Il suo proprietario potrebbe riconoscerlo!”.

Anche Yogi Berra ha trovato modo di uscire anticipatamente da un incontro, senza perdere occasione di proferire una delle sue ingarbugliatissime massime.

Al Crosley Field di Cincinnati la recinzione consisteva di cemento alla base e di legno sopra la linea gialla di fuoricampo. Una battuta di Swoboda aveva colpito la parte in legno per un apparente grand slam, ma gli arbitri decretarono la palla in gioco. Yogi, coach dei Mets, su tutte le furie sbottò con la seguente perla: “Chiunque non sia in grado di distinguere il suono di una palla che rimbalza sul cemento o sul legno è cieco!”.

Avviso a chi di voi gioca (a baseball, ma anche ad altri sport): se proprio dovete farvi buttare fuori, cercate di essere originali!.

Edited by roberto sieni - 4/1/2006, 12:16
 
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Alberto Venturi
view post Posted on 4/1/2006, 10:42




E' veramente piacevole, Roberto, ho già provveduto ad inoltrarla agli amici "bollenti" non forumisti

Alberto
 
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Trippa
view post Posted on 14/1/2006, 15:01




CITAZIONE (roberto sieni @ 3/1/2006, 16:47)
Dall'impagabile sito dell'amico Max, una bella pagina di storia.


Bella davvero!
Mi ricordo dal vecchio "Tuttobaseball" anni '70 una storia riguardante l' arbitro Klem, abbondantemente citato sopra: per una contestatissima chiamata decisiva all' ultimo inning, non ricordo, ma tipo 3° strike sul battitore con basi piene, conto pieno e 2 out ,nel tumulto della tifoseria locale un uomo morì d' infarto ed un giornale di Chicago titolò:"KLEM UCCIDE UN TIFOSO!"
E poi si dice di Biscardi.......
 
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roberto sieni
view post Posted on 15/1/2006, 14:42




No, no di Biscardi si può sempre dire.

E a Klem restituiamo il giusto onore, come nella targa dell'Hall of Fame

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dove, fra gli altri meriti, si nota:
CREDITED WITH INTRODUCING ARM SIGNALS INDICATING STRIKES AND FAIR OR FOUL BALLS.
 
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Trippa
view post Posted on 15/1/2006, 15:00




CITAZIONE (roberto sieni @ 15/1/2006, 14:42)
No, no di Biscardi si può sempre dire.

E a Klem restituiamo il giusto onore, come nella targa dell'Hall of Fame

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dove, fra gli altri meriti, si nota:
CREDITED WITH INTRODUCING ARM SIGNALS INDICATING STRIKES AND FAIR OR FOUL BALLS.

Chiediamo al Consigliere Federale Banchi di farlo anche per il suo amico Chirici......
 
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40 replies since 19/12/2005, 13:32   7062 views
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