Marco Borri |
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| I problemi delle selezioni e dell’Accademia a mio parere sono di vario tipo.
ACCADEMIA. Nonostante ormai 3 anni di attività è un dato di fatto che i ragazzi non facciamo a gomitate per essere ammessi, tanto meno molti dei più promettenti. Perché succede questo ? Mancanza di credibilità della struttura, selezioni poco trasparenti, poca conoscenza da parte dei responsabili del materiale umano disponibile... suppongo un po’ di tutto questo e forse altro ancora. Non spetta a me analizzare i problemi e trovare le soluzioni perché ci sono già persone pagate per fare questo. Ma è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti e non è possibile mistificarlo. Se poi, dopo 3 anni di attività, capita di leggere dichiarazioni come quelle recentissime di Fraccari in merito all’attività ed ai risultati dell’Accademia, anche il più fanatico dei sostenitori dovrebbe dedicare un po’ di tempo a riflettere. Quanto poi al fatto che in Accademia vi siano figli di consiglieri federali o atleti largamente fuori età rispetto al target prefissato...secondo me in larga parte è una consequenza del problema di cui sopra: pochi atleti di qualità anelano ad entrare in Accademia e allora i posti si riempiono con chi capita, non rendendosi conto che così facendo si arrecano ulteriori danni all’immagine (oltrechè utilizzare malamente risorse pubbliche che potrebbero essere senz’altro meglio gestite).
NAZIONALI GIOVANILI. Io non posso credere che Mazzieri o Massellucci non capiscano di baseball, tantomeno che non sappiano riconoscere un talento da una schiappa. Ma ho ragione di ritenere che, sfortunatamente, non abbiano una visione globale del materiale a disposizione, che le risorse per girare l’Italia a visionare continuamente i giocatori non vengano messe a disposizione, che si fidino un po’ troppo di chi li consiglia e che infine siano un po’ stritolati dal sistema - chiamiamolo così per usare un eufemismo - dei suggerimenti. Intendiamoci, tutto questo non deve suonare come una giustificazione per loro, perché se ritengono di non poter lavorare degnamente dovrebbero avere il coraggio di tirarsene fuori. E invece stanno al gioco, anche se quasi sicuramente sanno bene che questo sistema non potrà condurli ad ottenere il meglio in termini di risultati. Resta il fatto che quando vedo convocati nella juniores (che fra un paio di mesi dovrà vedersela in un Campionato Europeo) dei ragazzi del ’91, che in nessuna maniera dovrebbero avere la possibilità di scalzare atleti nati nell’89, quando vedo che per far posto a qualcuno di questi 15-16enni si spostano in altri ruoli ragazzi ben più evoluti... beh, è inevitabile pensare che ci sia qualcosa di strano.
Detto questo, auguri e complimenti a chi c’è, e in bocca al lupo a chi non è preso in considerazione. Ricordiamoci tutto questo però, quando i nostri coach – come è loro costume fare dopo che ce le hanno suonate – verranno a piangere miseria.
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